Hilario, l' "alleato" di Mourinho

Chi č il vice-Cech che fa sperare l'Inter

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    M. Scumacher

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    Giā a S.Siro in Champions, quando si č trovato a rimpiazzare l'infortunato Cech, aveva suscitato risatine e perplessitā con quei rinvii dalla sua area bassi e deboli, mai buoni per superare la linea di metā campo. Rivisto con calma, e dal primo minuto di gioco, nel match di Premier League tra Chelsea e Manchester City, Henrique Hilārio ha acceso altri pensieri positivi nelle menti degli interisti e di chi farā il tifo per i campioni d'Italia nel retour-match di Coppa nella tana dei Blues.

    Senza nulla togliere ai meriti della squadra di Roberto Mancini, Hilārio ha aperto la via al successo dei Citizens con due chiari errori. Clamoroso, ai limiti del grottesco il primo, occorso in occasione del gol dell'1-1 di Tevez: girata debole di Carlitos, velocitā del tiro che, quasi, rende possibile contare i giri del pallone, Hilārio che rimane attonito a guardare salvo tuffarsi goffamente quando la sfera sta giā marciando inesorabilmente verso l'angolino. Evitabilissimo anche il 2-1 di Bellamy, preso su una conclusione molto decentrata e quindi facilmente leggibile da un portiere piazzato sul primo palo.

    Insomma, nel quadro della grande incertezza che regna sull'esito finale della doppia sfida, una delle armi a disposizione di Mourinho sembra essere questo 35enne connazionale, a cui proprio lo Special One concesse l'occasione della vita prelevandolo dal Nacional de Madeira a 31 anni di etā dopo una vita spesa tra la panchina del Porto (dove si conobbe con l'allenatore nerazzurro) ed esperienze spese in giro per club nazionali non di prima scelta quali Academica de Coimbra, Estrela de Amadora e Varzim fino all'approdo nel club delle Isole Azzorre, dove aveva raggiunto un buon livello di continuitā. Da lė, il grande salto alla reggia di Abramovich stimolato dalla coppia Mourinho-Mendes (anche Hilārio, guarda caso, fa parte della scuderia del potente procuratore portoghese) per coprire il ruolo di terzo portiere. Nonostante la presenza di Cech e Cudicini, l'estremo difensore lusitano č riuscito fino al 2009 a ritagliarsi qualche apparizione meritando, a volte, anche buoni giudizi sulle sue prestazioni. Nel 2009, con la partenza dell'italiano verso il Tottenham, la possibilitā di giocarsi il ruolo di "secondo" col neo-acquisto Turnbull: una concorrenza che Hilārio sembra avere vinto. Anche se Ancelotti, giā reduce da anni di pazienza nei confronti di Dida, č forse giā tentato di virare la coniugazione del verbo "sembrare" dal presente all'imperfetto.

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