Posts written by ¬Raygen

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    Nome Scuderia = Betullieri
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    Edited by xfelipemassax29 - 4/11/2010, 20:41
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    Il geniv, in occasione della nascita del forum anche sul free, ha deciso di organizzare il primo contest della sua storia. Il contest si chiama Geniv Summer Contest e si svolegerà tramite il classico voto. Una volta terminate le iscrizioni, verrà creato un topic - sondaggio, in cui voterete il vostro forum con il voto. Le iscrizioni inizieranno oggi 21/08/2010 e termineranno il 31/08/2010. Il contest avrà inizio il 01/09/2010.



    Chi può partecipare?
    Possono partecipare tutti i forum, anche i forum di formcommunity e blogfree.



    Quali sono i premi?
    I premi li stiamo decidendo in questi giorni, possiamo già dirvi che verrano premiati il primo, il secondo e il terzo classificato.



    C'è un piccolo cambiamento: il contest si svolgerà a voti con un sondaggio, non più a UP. Quindi c'è un cambio della regola che vige ovvero: chi viene beccato con un doppio account a votare, gli verrà scalato un voto. Per votare bisogna anche confermare il voto con un post ;)

    se sei intenzionato a partecipare, clicca qui ;)






    Kimi partecipa :ch:.:
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    vettel
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    già
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    E' ovviamente la condizione di Pato a tenere banco nel dopopartita del Milan. Da Galliani a Leonardo, i rossoneri cercano di mantenere un certo ottimismo: "Al momento non sente un dolore forte - dice l'ad -, quindi non dovrebbe trattarsi di uno strappo, ma di un crampo o di uno stiramento. In ogni caso non ci sarà a Roma e Manchester". A Leo, dunque, pensare al sostituto: "Per il campionato direi Mancini, per la Champions vedremo che fare".

    In attesa di sapere, infatti, quanto sarà costretto a rimanere fuori il Papero (lo si capirà solo dopo esami approfonditi), la certezza è che il Milan dovrà inventarsi qualcosa di diverso. Per il campionato il problema è relativo perché, spiega Leo, "Mancini, che è il giocatore con le caratteristiche più simili, ha recuperato, si è allenato bene ed era in panchina anche oggi". Per la Champions, invece, toccherà probabilmente modificare il modulo dato che l'ex interista non è stato inserito nella lista europea: "Pato - dice Leonardo - era purtroppo in un ottimo momento. L'infortunio sembra meno grave del previsto, ma non potrà ovviamente essere disponibile prestissimo. Studieremo una soluzione per sostituirlo all'Old Trafford"


    BORRIELLO: "NAZIONALE? NON SO NULLA"
    Domenica sera Marcello Lippi diramerà le convocazioni per il test col Camerun di mercoledì a Montecarlo e da più parti si dà per sicura la chiamata di Marco Borriello: "Convocazione ? Lo dicono i giornali. Non mi ha chiamato nessuno, spero solo di fare gol domenica e convincere il ct" ha detto l'attaccante, intervistato da Simona Ventura. "Andare in Sudafrica o vincere lo scudetto? Spero di vincere col Milan per poi arrivare in Nazionale".

    Puntatina veloce nel gossip: l'attaccante del Milan ha poi smentito le voci di una presunta relazione con Nina Senicar: ''E' evidente che la persona nelle foto che sono uscite e' mio fratello''.


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    Quarta Carling Cup della sua storia per il Manchester, la seconda consecutiva. A Wembley la squadra di Ferguson (il tecnico è al 32 trionfo personale, incluso l'Aberdeen e supercoppe escluse) supera per 2-1 in finale l'Aston Villa, passato in vantaggio al 5' con Milner su rigore. Otto minuti dopo, reazione dei Red Devils che pareggiano con Owen. Sostanziale equilibrio, spezzato a un quarto d'ora dalla fine dal solito Rooney: 28 gol stagionale.

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    Già a S.Siro in Champions, quando si è trovato a rimpiazzare l'infortunato Cech, aveva suscitato risatine e perplessità con quei rinvii dalla sua area bassi e deboli, mai buoni per superare la linea di metà campo. Rivisto con calma, e dal primo minuto di gioco, nel match di Premier League tra Chelsea e Manchester City, Henrique Hilàrio ha acceso altri pensieri positivi nelle menti degli interisti e di chi farà il tifo per i campioni d'Italia nel retour-match di Coppa nella tana dei Blues.

    Senza nulla togliere ai meriti della squadra di Roberto Mancini, Hilàrio ha aperto la via al successo dei Citizens con due chiari errori. Clamoroso, ai limiti del grottesco il primo, occorso in occasione del gol dell'1-1 di Tevez: girata debole di Carlitos, velocità del tiro che, quasi, rende possibile contare i giri del pallone, Hilàrio che rimane attonito a guardare salvo tuffarsi goffamente quando la sfera sta già marciando inesorabilmente verso l'angolino. Evitabilissimo anche il 2-1 di Bellamy, preso su una conclusione molto decentrata e quindi facilmente leggibile da un portiere piazzato sul primo palo.

    Insomma, nel quadro della grande incertezza che regna sull'esito finale della doppia sfida, una delle armi a disposizione di Mourinho sembra essere questo 35enne connazionale, a cui proprio lo Special One concesse l'occasione della vita prelevandolo dal Nacional de Madeira a 31 anni di età dopo una vita spesa tra la panchina del Porto (dove si conobbe con l'allenatore nerazzurro) ed esperienze spese in giro per club nazionali non di prima scelta quali Academica de Coimbra, Estrela de Amadora e Varzim fino all'approdo nel club delle Isole Azzorre, dove aveva raggiunto un buon livello di continuità. Da lì, il grande salto alla reggia di Abramovich stimolato dalla coppia Mourinho-Mendes (anche Hilàrio, guarda caso, fa parte della scuderia del potente procuratore portoghese) per coprire il ruolo di terzo portiere. Nonostante la presenza di Cech e Cudicini, l'estremo difensore lusitano è riuscito fino al 2009 a ritagliarsi qualche apparizione meritando, a volte, anche buoni giudizi sulle sue prestazioni. Nel 2009, con la partenza dell'italiano verso il Tottenham, la possibilità di giocarsi il ruolo di "secondo" col neo-acquisto Turnbull: una concorrenza che Hilàrio sembra avere vinto. Anche se Ancelotti, già reduce da anni di pazienza nei confronti di Dida, è forse già tentato di virare la coniugazione del verbo "sembrare" dal presente all'imperfetto.

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    Domenica sera Marcello Lippi diramerà le convocazioni per il test col Camerun di mercoledì a Montecarlo e da più parti si dà per sicura la chiamata di Marco Borriello: "Convocazione ? Lo dicono i giornali. Non mi ha chiamato nessuno, spero solo di fare gol domenica e convincere il ct" ha detto l'attaccante, intervistato da Simona Ventura. "Andare in Sudafrica o vincere lo scudetto? Spero di vincere col Milan per poi arrivare in Nazionale".

    Puntatina veloce nel gossip: l'attaccante del Milan ha poi smentito le voci di una presunta relazione con Nina Senicar: ''E' evidente che la persona nelle foto che sono uscite e' mio fratello''.

    I CONVOCATI: ZAMBROTTA E KALADZE FUORI
    Terminata la rifinitura pomeridiana del sabato, Leonardo ha diramato la lista dei convocati per il match con l'Atalanta. Tra i 19 prescelti, oltre agli infortunati Seedorf, Antonini e Onyewu, non sono presenti Adiyah, Zambrotta e Kaladze, escluso dopo la sfuriata di venerdì. Presente, invece, Amantino Mancini. Questa la lista completa dei convocati:

    PORTIERI: Abbiati, Dida
    DIFENSORI: Abate, Bonera, Favalli, Jankulovski, Nesta, Oddo, Thiago Silva
    CENTROCAMPISTI: Ambrosini, Beckham, Gattuso, Pirlo
    ATTACCANTI: Borriello, Huntelaar, Inzaghi, Mancini, Pato, Ronaldinho



    ZAMBROTTA E MANCINI COL GRUPPO
    Allenamento mattutino per il Milan in vista del match con l'Atalanta. Per il secondo giorno consecutivo, Gianluca Zambrotta e Amantino Mancini hanno fatto interamente il lavoro in gruppo con la squadra e si possono considerare dunque recuperati. Sono tornati a Milanello Oguchi Onyewu, lo sfortunato difensore statunitense accolto dall'applauso dei compagni, e Clarence Seedorf che resta alle prese con l'infiammazione dell?articolazione coxo-femorale destra per la quale gli sono stati prescritti, lo scorso 19 febbraio, dieci giorni di riposo assoluto. Luca Antonini e Massimo Ambrosini hanno fatto lavoro specifico basato, con un buon ritmo, sulla corsa e i cambi di ritmo: il capitano dovrebbe fare parte della lista dei convocati


    KALADZE: COSE SPORCHE ATTORNO A ME
    Nell'euforia generale rossonera per il secondo posto a soli quattro punti dall'Inter, arriva la nota stonata: Kaladze. Il georgiano si sfoga per lo scarso impiego, lancia accuse e minaccia di andarsene: "Gioco poco? Non sto giocando proprio: questa è una scelta della società e dell'allenatore - ha detto - A giugno vedrò com'è la situazione. Attorno me stanno succedendo cose molto sporche". La replica del Milan: "Parole gravi". Poi il pentimento.

    "Avevo la possibilità anche l'anno scorso di andare via ma la società non mi ha voluto vendere - ha proseguito - Per questo sono rimasto e ho fatto tutto con questa squadra, ma se continua così cambio perché non giocare non è da me, non è piacevole".

    IL MILAN: "FRASI TANTO INGIUSTIFICATE QUANTO GRAVI"
    Non si è fatta attendere la replica del Milan alle frasi di Kaladze: "Le dichiarazioni rese questa sera da Kakha Kaladze sono tanto ingiustificate quanto gravi. L'A.C. Milan agira' nei suoi confronti nei modi e nei termini previsti dall'Ordinamento".

    KALADZE: "CHIEDO SCUSA"
    Kaladze fa marcia indietro: "Chiedo scusa a società, allenatore, squadra, e tifosi per le mie dichiarazioni odierne in cui ho usato una terminologia del tutto inappropriata, il mio sfogo purtroppo è figlio di un periodo in cui ho accumulato molto nervosismo, sfogato oggi in maniera sbagliata". "Avevo la possibilità anche l'anno scorso di andare via ma la società non mi ha voluto vendere - ha proseguito - Per questo sono rimasto e ho fatto tutto con questa squadra, ma se continua così cambio perché non giocare non è da me, non è piacevole".

    HUNTELAAR E IL GESTO DELL'OMBRELLO
    Dopo l'importantissimo gol del pareggio contro la Fiorentina, Klaas Jan Huntelaar si è lasciato andare in un'esultanza talmente euforica da poter sembrare offensiva. Il cacciatore ha infatti, fatto infuriare il pubblico viola con l' antipatico gesto dell'ombrello. Oltre al danno del gol anche la beffa dell'insulto. Huntelaar ha voluto smorzare le polemiche spiegando l'accaduto ai microfoni di Milan Channel. "Dopo il mio gol del pareggio a Firenze, sono letteralmente impazzito di gioia, era un gol molto importante in un momento difficile della gara - ha detto - Il mio gesto di esultanza era di gioia, di liberazione rispetto ai molti minuti in cui siamo stati in svantaggio, ma non era assolutamente offensivo verso i tifosi avversari. Mi spiace davvero sia stato visto in questo modo".

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    Un gol di Keirrison al 92' evita alla Fiorentina un'altra sconfitta. All'Olimpico con la Lazio, nel secondo anticipo della 26.a di A, finisce 1-1. Pronti via e gli uomini di Reja passano con Siviglia, che batte Frey con un colpo di tacco su angolo. Mauri ha la palla del 2-0 sul finire di primo tempo ma spreca. Nella ripresa Viola più vivi: Berni salva due volte prima su De Silvestri e poi su Jovetic. Ma nel recupero arriva il gol del pari viola.

    LA PARTITA
    Meglio la Lazio nei primi 45' dell'Olimpico. Gli uomini di Reja partono subito di gran carriera (Frey in angolo su Matuzalem dopo 1'), vanno in vantaggio con Siviglia al 7' e poi controllano senza difficoltà la gara, cercando la rete del raddoppio. E l'occasione colossale arriva allo scadere del tempo, quando Mauri, su verticalizzazione di Floccari, si divora il 2-0 solo davanti a Frey. Di contro c'è una Fiorentina con assenze importanti che appare smarrita e impaurita: non riesce a costruire gioco e fa poco movimento senza palla. Jovetic, schierato da Prandelli come unica punta, è ben intrappolato e non riesce a dialogare nè con Marchionni nè con Ljajic. Un tiro debole di Marchionni e un paio di tentativi velleitari di Donadel e Bolatti tutto quello che produce la Viola nel primo tempo.

    A inizio ripresa Prandelli manda in campo un attaccante, Keirrison, per Ljajic e qualche minuto dopo Babacar per un inesistente Bolatti. E l'effetto c'è, perché la Fiorentina si fa vedere più spesso in fase di attacco e costringe Berni a due grandi interventi, al 64' su colpo di testa di De Silvestri e al 70' su lampo di Jovetic. La Viola insiste e la Lazio è costretta sulla difensiva: ancora Jovetic e poi testa di Babacar ma nulla di fatto. Ma l'assalto è costante e porta i suoi frutti: è il 92' quando su cross di Gobbi e dopo un paio di rimpalli arriva Keirrison che di destro batte Berni per 1-1 finale. Occasione sprecata per la Lazio. Un punto d'ossigeno per una Fiorentina che ha meritato il pari per quanto prodotto nella ripresa dopo un primo tempo anonimo.

    Clima surreale all'Olimpico: erano soltanto settemila i tifosi della Lazio presenti: accolto dai sostenitori biancocelesti l'appello lanciato nei giorni scorsi dalla Curva Nord di non entrare allo stadio, in segno di protesta contro la società del presidente Lotito.



    IL TABELLINO
    Lazio (4-3-1-2): Berni 6; Lichtsteiner 6, Stendardo 6, Siviglia 6,5 (33' st Biava sv), Kolarov 6; Brocchi 6 (26' st Firmani sv), Ledesma 6, Matuzalem 6; Mauri 5,5 (14' st Hitzlsperger 5); Rocchi 6, Floccari 6. A disposizione: Iannarilli, Diakitè, Cruz, Zarate. All.: Reja.
    Fiorentina (4-3-1-2): Frey 6; De Silvestri 5,5, Kroldrup 6, Felipe 6, Gobbi 5; Donadel 5,5 (20' st Zanetti 6), Bolatti 5 (13' st Babacar 6), Montolivo 5,5; Marchionni 6, Jovetic 6, Ljajic 5,5 (1' st Keirrison 6,5). A disposizione: Avramov, Seculin, Pasqual, Carraro, Masi. All.: Prandelli.
    Arbitro: Romeo di Verona
    Marcatori: 7' Siviglia (L), 47' st Keirrison (F)
    Ammoniti: Ledesma, Siviglia (L), Felipe, Zanetti, Kroldrup (F)

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    Una promozione e una "bocciatura". Fapio Capello ha convocato anche David Beckham per la partita amichevole che l'Inghilterra disputerà mercoledì a Wembley contro l'Egitto. Ma ha anche ribadito che John Terry non sarà più il capitano dei Leoni. "Non lo sarà né adesso né alla Coppa del Mondo. Finché ci sarò io non vestirà più la fascia. Anche se continuerà a restare un leader", ha spiegato il ct italiano.

    Capello ha anche spiegato il perché di questa decisione che era apparsa inderogabile fin dalla "destituzione" di Terry: "C'è solo un motivo per questo ed è la vicenda con Wayne Bridge (non convocato dopo che lui stesso aveva rinunciato alla Nazionale, ndr). Non è stata una buona cosa perché io ho sempre chiesto al capitano di essere un esempio per i giovani, per i bambini, per i tifosi. Quello che è successo tra di loro non è normale".

    Il ct inglese, comunque, ha anche confermato che le porte per Bridge restano aperte. Ma vista la reazione di sabato, quando il giocatore del Manchester City ha rifiutato la mano all'ex amico del Chelsea, sarà difficile vedere i due giocare nuovamente con la stessa maglia.

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